
Una vittoria contro il Carpi consentirebbe alla Cremo di superare almeno una tra Cittadella e Perugia e mettere nel mirino l’ottavo posto
Allacciate le cinture, si vola. Grazie alla vittoria contro il Foggia targata San Arini la Cremo infila l’ottavo risultato utile consecutivo e la quarta vittoria nelle ultime cinque partite. Era più di un anno che il tifoso grigiorosso non guardava la classifica con tanta soddisfazione e fiducia nella squadra, almeno dalla vittoria contro il Parma alla prima di ritorno dello scorso campionato.
Vittoria con vista playoff. Il recente trend ha riportato i grigiorossi nelle zone nobili della classifica, al decimo posto e a un solo punto dall’ottavo, conquistando aritmeticamente la salvezza. Eppure la classifica è solo la conseguenza di quello che la squadra sta producendo sul campo. Contro il Foggia è arrivata una vittoria cattiva, di rabbia, di una maturità sorprendente per una squadra che fino a due mesi fa non aveva un briciolo di continuità.
Lasciateli sfogare, non metteteli alle strette. Nel primo tempo la Cremo ha lasciato il pallino del gioco nelle mani degli avversari. Il Foggia ha tenuto il possesso palla per quasi tutta la prima frazione, uscendo in pressing alto non appena perdeva la palla. Un gioco dispendioso che i grigiorossi hanno assecondato lottando con le loro armi, abbassando il baricentro e lasciando sfogare l’avversario. Gli uomini di Rastelli non hanno praticamente corso pericoli al di fuori di un paio di punizioni calciate da Mazzeo e Kragl, solo canzonette.
Condizione top. Nella seconda frazione è uscita tutta la forza atletica dei grigiorossi. A un certo punto è sembrato di vedere la prima Cremo di Tesser, quel turbodiesel che nei secondi tempi schiacciava gli avversari e che ha permesso la straordinaria rimonta ai danni dell’Alessandria. Nel secondo tempo il Foggia è letteralmente sparito dal campo: più passavano i minuti e più la Cremo alzava il baricentro e si faceva pericolosa. Solo per una questione di centimetri (e per le parate di Leali) i grigiorossi non hanno trovato prima la rete del vantaggio, avendo raccolto occasioni in serie con Piccolo, Montalto, Mogos, Castrovilli, Caracciolo e Soddimo. La convinzione e la voglia di vincere di un gruppo che sembra finalmente unito hanno permesso di non abbattersi di fronte alla sfortuna e di cercare il gol fino all’ultimo.
Mezzali tarpate. Purtroppo, non mancano le note dolenti. Senza Croce (infortunatosi alla coscia sinistra dopo una manciata di minuti) e Castrovilli (ammonito, era diffidato) a Carpi Rastelli dovrà reinventarsi il centrocampo, rinunciando alle mezzali dinamiche che hanno fatto svoltare la squadra nell’ultimo periodo. Se uno dei due posti sarà quasi certamente preso da Soddimo, ci sono più opzioni per il secondo: Rastelli potrebbe decidere di puntare sulla freschezza di un giovane (Emmers più di Boultam) oppure scegliere l’esperienza, avanzando Arini e riproponendo Castagnetti in cabina di regia. Volesse osare e dare continuità al progetto tattico, potrebbe decidere di sperimentare Piccolo mezzala (una soluzione provata in allenamento, mai in partita), inserendo un altro attaccante al fianco di Montalto/Strizzolo. Un rischio che darebbe alla squadra indicazioni ben precise, ovvero che contro il Carpi serve vincere.
Playoff a un passo. Eppure non sarà facile. Dopo la vittoria di Salerno il Carpi è tornato prepotentemente in corsa per un posto nei playout, essendo a soli tre punti dal Livorno: sarà una partita tosta e da vincere sul campo, difficilissima come è giusto che siano tutte le gare in questo momento della stagione. Una vittoria sarebbe importantissima perché permetterebbe alla Cremo di scavalcare almeno una tra Perugia e Cittadella, che si scontrano nel prossimo turno. Con lo Spezia impegnato nella trasferta di Palermo, tre punti potrebbero veramente portare i grigiorossi all’ottavo posto. Un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Carpi diem, Cremo. Cogli l’attimo.