Il gol di Cutrone al 90′ di Como-Venezia è sembrato un segno del fato: i lariani sono destinati alla promozione in Serie A?
La storia del Como sembra già scritta. I lariani paiono davvero legati dal filo rosso del destino alla Serie A. Il gol di Cutrone potrebbe esserne la prova: il ragazzo comasco che segna al 90′ contro una concorrente alla promozione. Un profeta, il Messia, l’Avatar, il Lisan Al-Gaib, l’Eletto, che dir si voglia. Per chi è meno credente, l’ascesa del Como è solo la naturale conseguenza dell’incredibile potenza economica di cui dispongono. Ma sicuramente i tifosi biancoblù preferiscono la prima, più romantica, versione. D’altronde il tifo altro non è che una fede. La Cremonese si pone quindi come il villain del colossal che sta andando in scena in riva al lago. Riusciranno i grigiorossi a cambiare il corso degli eventi a proprio favore?
SEGNALE – La batosta subita contro il Palermo al Barbera avrebbe affossato chiunque. Il pareggio interno contro la capolista Parma poteva non essere sufficiente per rialzarsi. E invece così è stato, il Como c’è, è in piedi, pronto al prossimo round. Il derby vinto 3-0 a Lecco è una dimostrazione di manifesta superiorità, fondamentale per il morale. La rete del vantaggio di Cutrone contro il Venezia, a tempo quasi scaduto, oltre che essere interpretabile come un segno divino, è anche un concreto e reale segnale alle dirette concorrenti. Una dichiarazione di intenti: noi non molliamo. Anche la Cremonese, però, dalla sua, può dire di avere qualche buona stella. La rimonta contro il Palermo e i 3 punti di Modena sono eventi altrettanto mistici da poterlo affermare. Cremonese-Como sarà una battaglia. Una battaglia per imporre il proprio destino su quello dell’avversario, perché in realtà nulla è deciso e il proprio futuro va costruito, vittoria dopo vittoria.
TYCOON – Il Como è l’analogo calcistico di Jeff Bezos, Elon Musk, Warren Buffet, Bill Gates, e questo è noto a tutti. Tutti questi tycoon, insieme, tengono il mondo sul palmo della mano. E il club biancoblu desidera, oltre alla vetta del calcio mondiale, il più grande bacino di pubblico possibile. A dimostrarlo, diverse scelte controverse e la caratura prettamente internazionale del mercato. Infatti, sono arrivati a gennaio l’italo-americano Gioacchini dal St.Louis City in MLS, Ballet dal Winterthur, in Svizzera, Nsame dallo Young Boys, Razi dallo Shamrock Rovers in Irlanda. Tutti giocatori che non stanno trovando minutaggio e/o incidendo (vedi Nsame). Ma le vere pedine sulle scacchiere lariano, quelle davvero utili nel presente, sono altre: Goldaniga e Strefezza. Due giocatori che conoscono la B e sanno come vincerla. Per fare loro spazio, sono stati ceduti Vignali, Cerri, Blanco, Scaglia, Mustapha e Arrigoni, tutti in prestito.
LA PROBABILE – Per una partita di questo calibro, l’unica cosa logica che possiamo aspettarci da parte di Osian Roberts e Cesc Fàbregas è vedere schierati in campo tutti gli uomini migliori a disposizione. Inoltre, il Como non ha infortuni o squalifiche con cui fare i conti, salvo i lungodegenti Kone e Baselli. Quindi Šemper in porta, Sala terzino sinistro, Odenthal e Goldaniga centrali. Sulla destra, Iovine, l’altro comasco autore dell’assist decisivo contro il Venezia. A centrocampo, la bandiera Bellemo e Abildgaard. Qualità da vendere sulla trequarti, con Da Cuhna largo a sinistra, Verdi e l’ex grigiorosso Strefezza. Punta centrale, naturalmente, Patrick Cutrone, con Gabrielloni pronto a subentrare per pescare un jolly, come già accaduto in passato.