
Il direttore sportivo Bonato dopo la sconfitta della Cremonese a Benevento: «Ma dobbiamo reagire alle difficoltà, esprimendo la qualità…»
Altra sconfitta per la Cremonese, che ha racimolato appena 2 punti nelle ultime quattro uscite. Nella sala stampa dello Stadio Vigorito è intervenuto, oltre a mister Baroni, anche il direttore sportivo Nereo Bonato: «La squadra ha iniziato un nuovo percorso e sapevamo fosse irto di difficoltà, dovendo affrontare tre squadre candidate alla promozione in A – ha detto ai microfoni di Cremona1 -. Sono state tutte gare equilibrate, anche stasera, con lo svantaggio viziato da un evidente errore arbitrale che ci ha condizionato oltremisura il rendimento. In quel momento stavamo facendo bene, ricordiamoci dell’occasione di Arini nel primo tempo e la gestione anche nel secondo, per questo c’è amarezza. La decisione dell’arbitro, ripeto, ha modificato l’andamento della gara».
FUORIGIOCO – Effettivamente, dalle immagini, si vede che Coda sblocca il match ricevendo in posizione di offside: «Credo che l’errore sia visibile a tutti, l’attaccante prende palla quando è al di là di Ravanelli: discussioni non ce ne sono, ci ha penalizzato – ha continuato il ds, che torna anche sul gol annullato a Valzania col Frosinone domenica allo Zini -. Veniamo inoltre da quell’episodio che è stato giusto ravvisare col fuorigioco ma che è nato in una situazione particolare. Qui, invece, la posizione dell’assistente era chiara, poteva vedere molto bene Coda e doveva alzare la bandierina. E quando si prende gol, si sa, le gare cambiano: giocavamo in casa della capolista, diventa dura recuperare… Ora ne prendiamo atto, guarderemo a noi stessi e cercheremo di ripartire con grande voglia di lavorare».
RICOMPATTARSI – Adesso, bando alle ciance, serve tornare al successo a Cosenza, altro campo davvero ostico: «Gol da annullare a parte, bisogna lavorare sul modo di stare in campo e sulla nostra cattiveria agonistica – ha concluso il ds Bonato -, sul fatto che quando ci sono situazioni che ci penalizzano serve affrontare e reagire con forza. Dobbiamo continuare ad avere affidamento in noi stessi, ricompattandoci. Il cammino va ripreso con la consapevolezza di avere qualità, finora non espresse in toto dai ragazzi».